Gli Ordinamenta et Consuetudo maris edita per consules civitatis Trani, conosciuti anche come “Statuti marittimi”, sono un corpo normativo di diritto marittimo, promulgati nel 1063 nella città di Trani per volere del conte normanno Pietro di Trani. Sono considerati il più antico codice marittimo del Mediterraneo nel Medioevo.[1]
Il codice è composto da 32 capitoli scritti in lingua volgare, tranne parte dell'incipit in latino. All'interno vi sono racchiuse le norme che regolavano la navigazione, il trattamento economico dei marinai e dei ritrovamenti in mare, le regole dei nocchieri, degli scrivani e il contratto del noleggio. Negli Ordinamenta Maris viene considerata, per la prima volta nella storia della navigazione, la figura del marinaio fino a quel momento ritenuto un semplice schiavo al servizio del padrone: nel codice il marinaio acquista una propria dignità, diventando a tutti gli effetti un lavoratore che necessita di tutela.